Ventotene: 48 anni di ispirazione

La prima volta sbarcai a Ventotene nel 1976. Con alcuni amici dormimmo in campeggio. Da subito mi innamorai di questa piccola isola scolpita a mano dagli antichi romani. Da quell’anno continuai a ritornarci sempre. Il brindisi di capodanno 2000 sull’isola fu quindi una scelta simbolica e precisa.

L’isola vista dal mare offre un panorama di luci e colori molto diverso da ciò che si può osservare da terra. Indispensabile quindi un giro completo in barca che vi mostrerà dalle striature rocciose particolari a calette e scogliere a picco sul mare 

Il porto romano dal mare  – tecnica mista su tela – cm 100 x 40 – 2024

Passeggiate, fare bagni, andare sott’acqua, la passione per la pesca con la canna sono tra le mie passioni preferite. Ho sempre amato attendere che il mare diventi calmo dopo la mareggiata perché è uno di quei momenti del vivere l’isola che non tutti possono capire ma che scandiscono la permanenza stessa .
Le rampe del porto romano sono le caratteristiche scale che portano dal piano strada in basso direttamente in piazza chiesa. Sicuramente una caratteristica tipica dell’architettura dell’isola. Sempre coloratissime e piene di passanti.

Porto romano di Ventotene – tecnica mista su tela – cm 70 x 50 – 2024

Le lenticchie, i carciofi, fave e patate sono tra i prodotti genuini dell’isola da me più ricercati . Ventotene fuori stagione è stupenda. Pochissime le persone, il vento che fischia di continuo che da sensazioni che rimangono impresse nel cuore.

Il porto romano interamente scavato a mano sul tufo dai romani, è oggi uno dei luoghi più rappresentativi dell’isola. Tra gozzi , barche a vela, reti da pesca è lì ad accogliere chi arriva a Ventotene. Da notare nel mio dipinto (un dittico) lo skyline con il alto il castello, sede del municipio e del museo archeologico.


Porto romano di Ventotene – tecnica mista su tela – cm 100 x 70 – 2024

Fronte a Ventotene l’isola di Santo Stefano che sta lì da sempre a volte un po’ nebbiosa a volte ben stagliata.  Oggi finalmente con i lavori in corso presso l’ex carcere per un restauro definitivo.

L’isola di Santo Stefano di fronte a Ventotene ospitò il Carcere Borbonico. Fu realizzato dall’architetto Francesco Carpi nel 1795. Il 1965 vide la sua chiusura. Fu luogo di reclusione di filosofi, anarchici e rivoluzionari ed altri. Il carcere dell’isola è visitabile e sta in restauro da anni.


Luci e colori a Santo Stefano – tecnica mista su tela – cm 100 x 60 – 2024

Da non perdere per me le chiacchierate con gli amici dell’isola sempre interessanti e piene di consigli sulla pesca e come trascorrere piacevolmente le giornate.

Presso l’isola di Ventotene durante il periodo di confino politico nel 1941 nacque il Manifesto di Ventotene, documento per la promozione democratica e popolare dell’unità europea. Scritto da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, fu poi pubblicato da Eugenio Colorni.  Io faccio parte dell’associazione “ Santo Stefano in Ventotene”che è nata con il preciso scopo di seguire e stimolare il progetto di restauro del ex carcere ormai quasi in rovina.

Riflessi su Santo Stefano – tecnica mista su tela – cm 70 x 50 – 2024

Una cosa di Ventotene che mi dispiace è pensare a quelle persone che ho conosciuto e che oggi non ci sono più. Queste rimarranno nella mia memoria perché hanno caratterizzato per anni con la loro presenza e comportamenti la vita dell’isola. Molti erano anziani ma alcuni no.

Il pozzillo di Ventotene è un esempio di architettura mediterranea unica. Con i suoi colori rosa si affaccia sul porto con un susseguirsi di finestre e balconcini. La leggenda racconta che proprio al pozzillo fu ritrovato il corpo di Santa Candida che poi divenne la patrona dell’isola. La festa di Santa Candida si svolge ogni anno il 20 settembre. I festeggiamenti durano più giorni e richiamano moltissime persone. Da non perdere i lanci delle mongolfiere e la processione che arriva fino al porto con la benedizione dei pescatori. 

Il Pozzillo – acquarello – cm 50 x 35 – 2021

Da sempre ho trovato ispirazione per la mia pittura. Spesso amo svegliarmi all’alba ed andare in giro per l’isola per andare in cerca di scorci da dipingere e prospettive di paesaggio diverse. Un fatto che si ripete sempre è per me provare un grande entusiasmo all’arrivo sull’isola e un senso di grande melanconia quando si avvicina la data della partenza. 

Una volta scesi a Ventotene dalla nave si entra nel porto romano. Subito potete notare barche da pesca e un susseguirsi di grotte ad arco che una volta erano le grotte dei pescatori. Oggi sono per lo più carine trattorie e attività sub per le immersioni. Questo mio acquarello insieme ad altri è stato scelto per il film “Un altro ferragosto “ girato interamente a Ventotene dal regista Paolo Virzi’. Il film uscito nelle sale nel 2024 e racconta la storia di due famiglie tra un matrimonio e un urgenza europeista di libertà .

Porto romano acquarello cm 56 x 38 2021

Amo dipingere l’isola con tinte forti se uso i colori ad olio ed acrilici su tela e con toni più morbidi se decido di usare i colori ad acquarello che sono luminosi ma leggeri . Penso a volte che ci sia qualcosa di predestinato che faccia sì che io provi questo senso di appartenenza con questo luogo. È una cosa che sento molto di cui vado molto fiero.

Il faro di Ventotene sorveglia l’isola con il suo fascio di luce. Caratteristico nella notte. Bianchissimo e maestoso si affaccia all’imbocco del porto romano. È per me uno dei luoghi più belli di questo paesino sul mare. Inutile dirvi che l’ho dipinto varie volte ma sempre con grande ispirazione. Nel mio acquarello l’ho voluto riprendere all’alba con i colori caldi del primo sole.


Il faro al tramonto – acquarello – cm 56 x 38 – 2021